La gestione dell'Equilibrio Posturale

La gestione dell'equilibrio posturale inizia a svilupparsi in età embrionale.

Nelle tappe evolutive dell' essere umano si passa dai riflessi tonici del collo e del capo e si arriva a meccanismi di raddrizzamento dell'asse capo e colonna vertebrale.

 Gradatamente si raggiungono successivamente le azioni-reazioni di equilibrio e di difesa, finalizzate a stabilizzare la postura ed al controllo del centro di gravità.

Dopo il controllo dei movimenti del capo,  si ha il controllo della  posizione seduta, poi il controllo della postura eretta, con liberazione degli arti superiori per la manipolazione di oggetti. 

All'ultima fase ci si arriva tramite forme di "gattonamento o metodiche alternative", poi con  tentativi di dondolamento si raggiunge il mantenimento della posizione eretta e della camminata con la base d'appoggio larga.



Successivamente, con la presa di sicurezza la base d'appoggio viene ridotta, conseguente il cammino diventa più sicuro e veloce.  Tutte le tappe, brevemente descritte, si sviluppano  fino a raggiungere  i 4-6 anni di vita.

Nell'anziano si manifestano le medesime condizioni ma in fase involutiva e contraria rispetto a quelle appena descritte.


  • individui over 65 presentano 33% di rischio di caduta
  • individui over 80 presentano 50% di rischio caduta



L'esercizio strutturato, sia in presenza che in assenza di altre patologie croniche, rallenta questa fisiologica evoluzione, permettendo, pertanto,  di ridurre il rischio di caduta.

Le cadute nelle persone in età anziana possono essere molto importanti, non solo per gli esiti clinici da possibili fratture ma bensì sul piano psicosociale e assistenziale che successivamente ne derivano.

I costi indiretti di una gestione della caduta ha significative ripercussioni per l'infortuno e per i suoi parenti.

La prevenzione delle cadute è terreno utile e si basa su un buon tono muscolare dei seguenti distretti:



  • Core inteso come centro del corpo o baricentro, finalizzato alla massima stabilizzazione e riduzione delle energie nella fase di movimento volontario e involontario,



  • Mantenimento o miglioramento dei parametri della Vsione (muscolatura oculare finalizzata a muovere i globi oculari )


  • Stabilità della caviglia, intesa come la capacità di adattarsi agli spostamenti del corpo e del terreno in cui il piede si appoggia al suolo. L'intervento educativo è atto a coinvolgere anche le strutture sovrastanti il piede e la caviglia.


la prevenzione NON ha età , cambiano i livelli di diversificazione dell'esercizio ma gli stimoli da generare sono gli stessi




Eye Movements Affect Postural control in Young and Older Females - 
BMJ - 33.38 (2018)



Muscle Thickness During Core Stability Exercises in Children and Adults. Kellis E1Ellinoudis A1Intziegianni K2Kofotolis N

017 Dec;52(12):1171-1172. doi: 10.4085/1062-6050-52.12.21. Epub 2017 Nov 27.

Prevention of Knee and Anterior Cruciate Ligament Injuries Through the Use of Neuromuscular and Proprioceptive Training: An Evidence-Based Review.




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